Animapunk mi ha invitato al gioco degli accoppiamenti dei cibi. Gioco a cui ho già partecipato qualche tempo fa.
Ho però deciso di postare uno stralcio di un qualcosa che ho scritto qualche anno fa, in cui si parla di un pranzo preparato per il giorno di Ferragosto. Il luogo in cui si svolge il tutto è Stintino, il mio mare. Le ricette provengono dalla mia famiglia (ramo paterno).
La prima metà del mese d’agosto passò velocemente e ben presto arrivò ferragosto. Lo festeggiammo con un lungo e ricco pranzo, organizzato da nonna Uccia e da Velia. I miei nonni invitarono una vecchia coppia d’amici, il signor Peppino e la signora Gilda, che abitavano nel piccolo paese di pescatori. Velia aveva cucinato dell’insalata di polpi con le patate e una squisita zuppetta di frutti di mare, dal gusto sapido e leggermente piccante. Mia nonna aveva preparato una gran quantità d’aragosta bollita, condita con una salsa preparata da nonno Pino. Questi, infatti, si vantava di farla in maniera eccezionale, mischiando con cura e pazienza le uova e il fegato dell’aragosta con qualche goccia di limone e con abbondante olio d’oliva. Rimestava il tutto in un’ampia ciotola finché non otteneva una crema densa, di color giallo senape, con una leggera sfumatura arancione, con cui mia nonna ricopriva la candida polpa dell’aragosta tagliata a medaglioni. La signora Gilda aveva portato una pignatta di peperonata e un cesto di fichi neri raccolti in campagna dal marito la sera precedente. Per finire, mia nonna aveva preparato la zuppa inglese, secondo la ricetta della suocera, Donna Giacomina. La ricetta di questo dolce era famosa per l’eccezionale quantità di liquore con cui erano imbevuti i soffici biscotti savoiardi, alternando il rum con l’alchermes. Fra i vari strati di biscotti sovrapposti veniva messa una densa crema pasticcera, profumata al limone. Il tutto era ricoperto da una sottile crosta di meringa. Il pranzo, nel suo complesso, fu allegro e spensierato. Tutti bevemmo grandi quantità del vino bianco portato dal signor Peppino e, a fine pasto, dopo il caffè, assaggiammo il famoso liquore di mirto preparato da Velia durante l’inverno.
Verso le cinque del pomeriggio proposi a Fabio di tentare di smaltire il pesante pranzo con una passeggiata. Proprio dietro casa nostra, infatti, partiva un viottolo, seminascosto e immerso nella macchia mediterranea, che conduceva ad una vecchia torre aragonese del cinquecento, posta su un alto promontorio a strapiombo sul mare. Da qui si poteva ammirare un panorama meraviglioso sia del mare interno del golfo, di un colore verde turchese, sia del cosiddetto “mare di fuori”, di un blu azzurro più intenso. Indossammo delle comode scarpe da ginnastica e ci mettemmo in cammino. Il sole era ancora caldo ma c’era una leggera brezza di maestrale che rendeva l’aria più fresca e piacevole. Il viottolo era stretto e procedeva in modo irregolare, con un continuo sali e scendi. Procedevamo lentamente, per lo più in fila indiana e in silenzio fra i numerosi cespugli di lentischio, rosmarino, mirto, erica e cisto. Il lieve vento sembrava mischiare e diffondere nell’aria i profumi intensi provenienti dagli arbusti. Dopo poco più di quaranta minuti raggiungemmo la torre e salimmo l’angusta e vecchia scala, che quasi sembrava sgretolarsi sotto i nostri passi. Ci trovammo così sulla sommità della torre costituita da una terrazza circolare delimitata da un muretto a smerli. Ci guardammo intorno: il mare di fuori era leggermente increspato e qua e là si vedeva un pennacchio di bianca schiuma. Ci sedemmo vicini e restammo a guardare lo spettacolo. Il panorama appariva talmente nitido e stupefacente che non trovammo niente da dire per commentarlo….
che bella storia mel, quel viottolo che procede in modo irregolare…ho immaginato tutto, sembrava di essere là! Buona serata amica cara
By: francesca on febbraio 26, 2008
at 8:27 PM
Dovresti scrivere, Melania, ma seriamente. Senza nulla togliere a un blog. Ma è cosa diversa.
Hai la capacità di coinvolgere e il dono di una scrittura limpida e incisiva.
Immagino il tuo cassetto traboccante di scritti.
Attendo di trovarti in libreria!
Buona serata
By: principasticcio on febbraio 26, 2008
at 9:10 PM
Se al posto di Fabio ci fossi stato io, un paio di rutti mi scappavano di sicuro
By: Oscar Ferrari on febbraio 27, 2008
at 12:18 am
buonanotte melania e grazie a te!!! Sogni d’oro:)
By: francesca on febbraio 27, 2008
at 12:51 am
Che bello leggere questo tuo racconto…
son tornata e ti abbraccio…. un salutone… Noemi
By: demi4jesus on febbraio 27, 2008
at 1:16 am
:: In primis, mi hai fatto venire una fame incredibile…più che fame la voglia di assaggiare quelle prelibatezze… sanno di estate, verissimo. E io adoro il pesce.
Poi la passeggiata, quei colori, quei profumi, mi ci sono immerso e camminavo insieme a voi…in silenzio. Solo ammirando e gustando ogni cosa. Essendoci.
Un bacio e grazie. ::
By: Digi Sign on febbraio 27, 2008
at 3:50 am
io una cosa da dire per commentare ce l’ho: a che ora parte il primo aereo per la sardegna????
bellissimo, già la foto mi aveva fatto venire l’acquolina (sono le 8,55, sarà normale?!), il pranzo deve essere stato perfetto, e la passeggiata……
By: animapunk on febbraio 27, 2008
at 8:57 am
perchè non hai proposto a Oscar il meme degli accoppiamenti tra cibi diversi??
ma tu abiti proprio a Stintino paese?
By: newyorker on febbraio 27, 2008
at 9:09 am
Dopo aver letto il tuo racconto ho chiuso gli occhi e ho sognato due minuti. Quando gli ho riaperti avevo un forte bisogno di un Filu ‘e ferru.
By: bakunin1269 on febbraio 27, 2008
at 9:25 am
dopo 2 giorni di nebbia e la pioggia malinconica, d’oggi parlare di mare e cibi e luce… rende un po’ così… fissi con lo sguardo fuori dalla finestra
By: anto on febbraio 27, 2008
at 9:42 am
il mare a stintino è un sogno
stavo proprio lì anni fa
ho un bellissimo ricordo di quei giorni caldi e tranquilli
quasi mi sembra di sentire il sapore
di quel polpo succoso
By: NightNurse on febbraio 27, 2008
at 11:38 am
Bravissima Melany, ci hai coinvolti nel tuo racconto……e che bel posto il tuo!
By: nadiaflavio on febbraio 27, 2008
at 12:46 PM
Leggo stasera un saluto veloce e un abbraccio virtuale.
Xeena
By: xeena on febbraio 27, 2008
at 12:56 PM
Ecco, ma io vengo menzionato nel racconto e non me ne ricordo??? Scherzo, Melania, ma ovviamente è un ritaglio di poesia… Anche questo!
By: fabioletterario on febbraio 27, 2008
at 1:22 PM
E io che ho appena finito di mangiare la mia magra “Schiscetta” 😦
By: El Eternauta on febbraio 27, 2008
at 1:26 PM
Per me questo post è il massimo: si parla di cibo (muoio per la salsa di tuo nonno, la proverò prestissimo) e poi della Sardegna.
Grazie, è stata una lettura piacevolissima e tonificante.
Un abbraccio.
Anna
By: Miskappa on febbraio 27, 2008
at 3:02 PM
che bel racconto Mel…così familiare e quieto…
By: roselia on febbraio 27, 2008
at 4:34 PM
estetica estatica. brava.
By: fgem on febbraio 27, 2008
at 4:46 PM
ciao mel, a domani ….
By: newyorker on febbraio 27, 2008
at 5:20 PM
ciao mel, come va? io stanca…sono stata alla laurea di marzietta, una delle mie nipotine…stasera a cena fuori e sono già da buttare! passa una bella serata amica cara!
P.S (hai notizie di Dona?)
By: francesca on febbraio 27, 2008
at 6:12 PM
Belle riunioni di famiglia a cui ci stiamo disabituando e se poi si aggiunge del cibo delizioso cosa c’è di meglio? Bisogna venire da te per provare questo piacere …:-))l
By: specchio on febbraio 27, 2008
at 6:36 PM
Io odio il mare. Perchè si trova a troppe ore dal mio ufficio.
By: priedavat on febbraio 27, 2008
at 6:49 PM
Poptrei dare il sangue per una zuppa inglese e per tutto quel pesce….buona notte Mel!!!!
Niente, davanti al mare io non ho parole….
By: xeena on febbraio 27, 2008
at 10:34 PM