sono uscita dall’ufficio abbastanza puntuale. la piccola è venuta a prendermi, mi aspetta impaziente, seduta sul marciapiede e fuma una sigaretta. abbronzata, con la salopette verde militare, larga e con il cavallo basso, la pettorina che pende e lascia scoperta una canottiera a costine dal colore indefinito, infradito nere ai piedi con le unghie laccate di turchese (sorrido e penso: se la vede qualcuno dei miei colleghi, il mio capo, o il direttore… penseranno che la sto allevando proprio bene… la guardo, le sorrido… tanto monella quanto bella e la mangerei di baci). è stanca e accaldata ma inizia subito a parlare, veloce veloce e mi racconta la sua mattinata. il mio nervosismo pian piano si scioglie mentre l’ascolto. il marciapiede è stretto, ci sono lavori in corso e camminiamo in fila indiana, lei davanti e io subito dietro. ogni tanto rallenta, si gira e cerca il mio sguardo (con questa luce i suoi occhioni color ambra sembrano quasi trasparenti…). mi piace ascoltarla, mi piace come mi sorride (ha il naso identico al mio, è proprio vero… la bocca è un mix fra quella del padre e quella del nonno…). mi piace come mi prende in giro, per come tengo le mani mentre fumo, per come porto la borsa. a malapena mi difendo e la lascio parlare, scherzare, ridere. ci fermiamo a un semaforo (le dico: aspettiamo il verde qui all’ombra) e lei subito si avvicina e mi abbraccia. nonostante il caldo la lascio fare, appoggio la testa sulla sua spalla e respiro il profumo dei suoi capelli (forse ha ragione quando dice che è più alta di me… non che ci voglia molto… che buon odore che ha, sa di buono…). raggiungiamo il parcheggio sotterraneo e saliamo in macchina (le dico, senza neanche pensarci allaccia la cintura… mi guarda, sbuffa e risponde già fatto, non vedi?). no. non vedo. come ho messo in moto la macchina si è accesa la radio e la musica ha riempito di colpo l’abitacolo. i Simple Minds. Don’t you forget about me. immediamante si accendono ed esplodono una manciata di ricordi. febbraio 1986. non ascolto più mia figlia, sto seguendo un altro percorso. lascio andare i pensieri per la loro strada e senza freni. in pochi minuti vedo la sintesi di tanti anni (non fa più male… provo qualcosa a cui non so dare un nome, ma questo non è dolore… è strano, come se ci fosse stata una lenta evoluzione. il dolore si è cristallizzato e ha dato origine a un nuovo sentimento…). la canzone è finita e parte la pubblicità. vedo mia figlia, che nel frattempo ha smesso di parlare e mi guarda assorta e quasi intimorita. le sorriso e lei mi sorride mentre parcheggio la macchina sotto casa (cosa vuoi per cena? le domando mentre scende dalla macchina. qualcosa di buono e di fresco… fai tu, mamma, mi fido di te…).
una bellissima dichiarazione d’amore a tua figlia.
bellissima!
By: Lune on agosto 24, 2009
at 7:47 PM
già… la piccola…
grazie Lune
By: melania on agosto 24, 2009
at 7:52 PM
Beh, mica una canzone qualsiasi.
E neanche una figlia qualsiasi.
By: Rob on agosto 24, 2009
at 8:36 PM
hai ragione, Rob.
ma per quanto riguarda la figlia… credo di essere un po’ di parte
By: melania on agosto 24, 2009
at 8:44 PM
Queste distrazioni improvvise alla guida mi preoccupano un po’…
By: aquilanonvedente on agosto 24, 2009
at 10:32 PM
…tu ti preoccupi troppo e hai poca fiducia nelle mie capacità di guida…
mi sbaglio?
By: melania on agosto 24, 2009
at 10:35 PM
entrambe le cose, mi associo ad Aquila 🙂
E fai i complimenti a tua figlia
By: willyco on agosto 24, 2009
at 10:47 PM
…Rò? anche tu “contro ” di me?
è monella, indomabile, tenera…
grazie
By: melania on agosto 24, 2009
at 11:03 PM
bella immagine, mista di complicità, intimità, fiducia, un rapporto speciale, tra due persone speciali.
Un grande bacio!!!
By: barbie on agosto 24, 2009
at 11:25 PM
sì, è un rapporto di questo tipo infatti.
a volte si bisticcia, ci sono incomprensioni.
non sempre è facile, anzi…
lei da un lato ha bisogno e vuole essere coccolata.
dall’altro, purtroppo, è come se volesse compensare con il suo calore e il suo affetto il fatto che sono “sola”.
un grande bacio a te
By: melania on agosto 24, 2009
at 11:42 PM
fai tu mamma..mi fido di te….
c’è tutto un mondo di amore, di stima e di complicità in queste semplici parole…
un bellisimo post…
ciao melania..
By: aquilotta71 on agosto 25, 2009
at 11:43 am
grazie, Cate.
sì, c’è molto complicità fra di noi.
devo ammettere che mi piace.
By: melania on agosto 25, 2009
at 11:52 am
e mi fai venir voglia di una figlia femmina…
By: aquilotta71 on agosto 25, 2009
at 12:23 PM
io ho due figlie femmine e nessun maschio.
quindi non so dire come sarebbe avere un figlio.
posso però dire che sono felice di avere le mie figlie.
By: melania on agosto 25, 2009
at 1:59 PM
mi associo ai complimenti per tua figlia!….certo che il potere evocativo delle canzoni…è veramente incredibile…
By: Zelda on agosto 25, 2009
at 2:23 PM
è vero Zelda, proprio vero.
in particolare ci sono alcune canzoni, legate a un periodo felice della mia vita, che in pochi istanti mi fanno ricordare… “tutto”.
la piccola… monella, smorfiosa e vanitosa… ma tanto cara.
By: melania on agosto 25, 2009
at 2:50 PM
…e questa è dedicata a voi due
Grazie davvero per questo bel racconto!
By: El Eternauta on agosto 25, 2009
at 9:09 PM
mammamia che splendore…
grazie, questo è un regalo bellissimo
un abbraccio
By: melania on agosto 25, 2009
at 10:27 PM
sai mel anche rapida ha scritto una cosa molto bella sul ritorno di Sofia. Ecco, io penso che noi siamo fortunate. Che non avremo degli amori fantastici, che abbiamo delle vite sgarrupatine, che queste figlie ogni tanto ci fanno dannare l’anima…ma quanta fortuna in tutto ciò. Quanto amore che nessun uomo è in grado di dare, quanto equilibrio bisogna avere per arrivare a sentirsi dire mi fido di te, quanto piene sono le nostre vite…siamo fortunate ad avere avuto delle figlie. tantissimo. e non c’è nessuna storia d’amore, d’amicizia, di sesso, o di qualunque cosa, che regga il confronto.
cristina
By: missminnie on agosto 26, 2009
at 5:31 PM
questo pomeriggio sono passata da Rapida e ho letto il bel post sul ritorno di Sofia. sì Cristina, siamo fortunate. in questi ultimi anni, anche nei momenti più duri, era la cosa che mi dava forza e coraggio. danno felicità, ti costringono ad avere sempre energia, a trovarla dentro di te in qualsiasi momento. è faticoso, a volte. ma molto, molto bello.
By: melania on agosto 26, 2009
at 8:20 PM
Premesso che questo post è già un po’ “datato” (il 24/8 stava ancora un anno “prima”), vorrei far notare al gentile pubblico in gran parte femminile che le figlie (delle quali anche il sottoscritto ne possiede una – anzi, forse a dire la verità è lei che possiede me) non sono altro che DONNE IN MINIATURA, con tutto quello che ciò comporta per l’equilibrio di noi maschi.
Chiaro?
E ora vediamo di concludere bene questa settimana, che la prossima è già settembre e si RICOMINCIA A LAVORARE SUL SERIO, altroché balle!
By: aquilanonvedente on agosto 27, 2009
at 11:29 am
che vuol dire che il 24/8 stava ancora un anno “prima”?
non ti seguo…
forse ho capito ma non sono sicura… (criptico…)
senza dubbio la tua di figlia ti tiene in pugno…
si ricomincia a lavorare? se lo dici tu… io di certo NO
By: melania on agosto 27, 2009
at 11:41 am
Lo so, lo so che lei la prossima settimana non lavora…
Ce lo ha fatto sapere in tutte le salse possibili e immaginabili.
Beato quell’essere umano che condividerà con lei i prossimi giorni (oppure va in ferie con i gatti?).
(Beato… si fa per dire…)
By: aquilanonvedente on agosto 27, 2009
at 1:26 PM
no, io domani alle 13.00 finisco di lavorare… infatti…
(quando ti ci metti sei ancora più scorbutico del solito…)
non vado in ferie con i gatti, vado infatti con un UMANO molto, molto UMANO…
non so se è o sarà beato…
By: melania on agosto 27, 2009
at 3:04 PM
Allora, finito di lavorare?
Fatto il pieno all’auto?
Lasciato le istruzioni alle figlie?
Fatto la scorta di cibo per i gatti?
Preparato la valigia con tutto quello che serve: scarponi per il trekking, giacca a vento, borraccia, pigiami…?
By: aquilanonvedente on agosto 28, 2009
at 1:26 PM
Non esattamente.
Ora devo andare in banca e spero di non trovare troppa fila.
Per il resto non ho fatto ancora niente, ma non c’è problema.
Anzi un problema c’è.
Che sono tanto, tanto triste.
Perché ieri notte ho fatto tanto incazzare una persona.
E ora non so bene come fare per farmi personare.
Che mi consigli?
By: melania on agosto 28, 2009
at 1:59 PM
Un post dolce per una madre dolce.
Complimenti per come hai descritto quel momento.
Anche per chi non era lì è stato magico.
By: frivolajuliet on agosto 29, 2009
at 10:57 am