Mi ha chiesto scusa, dopo due giorni di silenzio.
Due estranee sotto lo stesso tetto.
Mi ha chiesto scusa e aveva lo sguardo da bambina, gli occhi limpidi grandi e belli come li ha solo lei.
La bocca sempre leggermente imbronciata, i capelli lunghi raccolti che le lasciavano il suo bel viso scoperto.
Domani in tarda mattinata prenderà il volo. La sorella l’ha già fatto. Il capodanno lo si passa con chi vuoi.
Ma questo credo valga solo sino a una certa età. Dopo lo si passa con chi devi. E il tuo cuore resta da solo.
Per fortuna questo riguarda solo me. Loro, le bimbe, lo passano con chi vogliono loro.
A me restano i sogni. I desideri. I ricordi. E le immagini indelebili.
Domani notte non farò alcun falò e non brucerò i miei ricordi. Me li tengo stretti. Mi ci avvolgo come in una seconda pelle. Ne traggo ossigeno per andare avanti.
Servirà molto ossigeno, molta forza di volontà e autocontrollo.
Ancora pochi giorni e riprendo la routine del lavoro.
Ma io non sarò più la stessa. Stesso badge, stesso codice identificativo. Ma io sono un’altra persona. Addolcita. Intenerita. Incazzata.
Tutto lascia un segno. I segni spesso lasciano delle cicatrici. Sono piena di cicatrici di cui vado fiera. Sono la prova della vita che ha la meglio sul resto.
Un modo sbilenco ma colmo di affetto per augurarvi un Buon Anno.
Che sia unico e speciale. Anche solo normale.
Ma che ci renda consapevolmente felici di vivere.
Un bacio e un abbraccio
In sardo:
Chi s’annu nou s’acantzit totu su chi disigiais!
A si biri sanus e allirgus!
(Che l’anno nuovo ti procuri tutto quel che desideri! Arrivederci sani e allegri!)
Vi voglio bene… Maria
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