Ho letto il post di Francesca sull’iniziativa un sorriso lungo un anno e ho deciso di dare un piccolo contributo con questo post.
Questa iniziativa, che ha la durata di un anno, è nata per sostenere la lotta al neuroblastoma, tumore dell’infanzia e prima causa di morte dei bimbi in età pediatrica. Ciascun blogger può partecipare scrivendo, nel corso del 2008, un post che abbia come tema il sorriso.
Questo è il link al sito, che vi invito ad andare a visitare:
http://www.comicomix.com/Sorriso_per_un_anno.asp
un sorriso lungo un anno
Giulia è nata nella notte fra sabato e domenica di un otto luglio. Nella clinica l’ostetrica e le infermiere segnarono, come ora di nascita, le 23.23 (si dice porti fortuna).
Giulia è nata con la camicia, perché al momento della nascita il suo corpicino era ancora avvolto dalla membrana amniotica.
Giulia era una bambina sana e bellissima e tutti, dai medici alle infermiere, ai parenti e agli amici si complimentavano con i genitori che rispondevano con aria un po’ meravigliata e intimidita.
Il suo babbo e la sua mamma erano giovani e non avevano alcuna esperienza in fatto di bambini. Ma nonostante questo, dal primo momento in cui la videro, la toccarono e la presero fra le braccia, capirono che quello era un momento molto importante e che avrebbe cambiato e stravolto la loro vita. Più niente sarebbe stato come prima. In quel momento, sabato 8 luglio alle ore 23.23, si era aperto un nuovo capitolo della loro vita.
Eppure, in alcuni momenti, la sensazione era quella di vivere un sogno e a lungo portarono sul viso un sorriso talmente felice che trasmetteva gioia tutto intorno.
Giulia festeggiò il suo primo mese a Stintino. E il suo babbo e la sua mamma stapparono una bottiglia di spumante e cucinarono alla brace una spigola da un chilo. E fu durante quella vacanza, la prima di Giulia, passata respirando l’aria di mare e all’ombra della macchia mediterranea, che la bimba cominciò ad elargire i suoi irresistibili sorrisi. All’inizio fu forse più simile ad una smorfia, poi, man mano, divenne più sicuro, gli angoli della piccola bocca carnosa tendevano verso l’alto, le labbra si schiudevano e gli occhi brillavano.
Ma fu in autunno, al rientro dalle vacanze, che avvenne il fatto.
La mamma di Giulia era ancora in maternità e passava tutto il tempo con la sua bambina. E in certi momenti, quando le faceva il bagnetto, o quando la vestiva, o quando la portava a passeggio, aveva la strana sensazione di essere ancora una bambina che gioca a fare la mamma con la sua bambola preferita.
Un pomeriggio la mamma di Giulia era straiata sul letto e teneva in braccio la sua bambina che non aveva alcuna intenzione di addormentarsi. Per farla divertire la prendeva fra le braccia e la faceva volteggiare sopra la testa. Questo per varie volte. La cosa sembrava divertire molto la bimba. Ad un certo punto cominciò a ridere, non solo a sorridere, come aveva fatto sino ad allora, ma proprio a ridere emettendo dei buffi suoni di gola.
La mamma di Giulia non riusciva a credere ai suoi occhi e alle sue orecchie e per qualche secondo rimase immobile. Poi cominciò a sua volta a ridere, a piangere e a stringere la sua bambina. Quindi prese il telefono e chiamò il babbo di Giulia per comunicargli l’evento e per cercare di fargli sentire per telefono la risata chioccia della bimba.
Da quel giorno Giulia ha sorriso e riso tante volte, perchè è una bambina/ragazza fortunata. E questo racconto è dedicato a tutti i bambini meno fortunati di Giulia.
Giulia è davvero fortunata…ho vissuto gli istanti che hai raccontato! 🙂
By: francesca on gennaio 16, 2008
at 6:43 PM
Spero che la mamma di Giulia abbia modo di condividere questo ricordo con lei.
un caro saluto
Dona
By: Dona on gennaio 16, 2008
at 8:36 PM
Faccio fatica a leggere e a pensare alla sofferenza nei bambini, mi basta guardare mia figlia alle prese col suo raffreddore con gli occhi lucidi e la febbre e giá sto male…é bello invece ricordare i loro cambiamenti, i loro sorrisi, la loro felicitá e il loro scoprire il mondo attimo per attimo.
É finito il mio Mercoledí di superlavoro, devo dire un po’ noioso, un po’grigio, ora bagno caldo e buona notte Melania.
By: xeena on gennaio 16, 2008
at 9:55 PM
Notte!
By: francesca on gennaio 16, 2008
at 11:13 PM
:: Ti ringrazio per il bel post e per il pensiero che hai avuto. Perchè si fa fatica a pensare che cose così belle possano trasformarsi quasi in incubi per quei poveri bimbi…
Eppure in essi gioca un ruolo fondamentale la vita…
Una vita che noi spesso non sappiamo più apprezzare…e che questi piccolissimi esseri, con la loro ingenuità, col loro sincero stupore e con quei sorrisi che ti allargano il cuore ci fanno ricordare…
Dovremmo tenere sempre viva quella fiamma… Quell’ardor di vita che in essi brucia…
Un abbraccio ed un bacio. ::
By: Digi Sign on gennaio 17, 2008
at 3:26 am
:: …e sono contento che adesso le mie parole ti trasmettano serenità… Era ora, che ne dici? ;-))) ::
By: Digi Sign on gennaio 17, 2008
at 3:27 am
non è il primo post della serie che leggo…l’iniziativa è lodevole ma non tutti se lo possono permettere…mi spiace, magari un’altra volta
By: newyorker on gennaio 17, 2008
at 11:37 am
Mi sono emozionata Melania.
Sono giorni affusolati questi, la donna impura dentro di me ha aperto gli occhi e guarda il mondo intorno e si chiede perchè dentro a quel ventre c’è solo sporco. E non ha risposte.
Leggere della tua pancia pulita e capace di donare vita mi ha fatta commuovere.
Un giorno mi piacerebbe regalare al mio uomo un bambino e mi piacerebbe che questo bambino non venga contaminato dalla non purezza e dal sangue.
Le tue parole mi hanno lasciata incinta di desiderio.
Ed è un regalo.
Grazie
By: Elena on gennaio 17, 2008
at 12:14 PM
Molto bello.
Però basta, che poi mi vien voglia di diventare papà e son troppo giovine.
By: priedavat on gennaio 17, 2008
at 12:36 PM
Grazie davvero per la bella storia. Sul sorriso avrei in mente qualcosa anch’io…
By: El Eternauta on gennaio 17, 2008
at 1:19 PM
Anche in questo racconto riveli la tua straordinaria sensibilità. Ho l’impressione che esso sia autobiografico. In ogni caso tra le righe trapela il tuo essere madre. Solo una madre avrebbe potuto scriverlo!
Un abbraccio
By: principasticcio on gennaio 17, 2008
at 1:33 PM
@Prié alla tua etá ero giá follemente incinta 🙂
Pioggia grigiore tempo orribile voglio il sole!!!!
Buon pomeriggio Mel spero senza naso chiuso e con le bimbe felici.
Kiss
By: xeena on gennaio 17, 2008
at 2:28 PM
buon pomeriggio melania cara,
ed un sorriso
🙂
By: barbie on gennaio 17, 2008
at 2:48 PM
Ciao Mel.
Un sorriso..
By: Lupo. on gennaio 17, 2008
at 3:10 PM
bellissimo ciò che hai scritto, commovente.
By: evacontroeva on gennaio 17, 2008
at 9:06 PM
ciao Mel, buona serata:)
By: francesca on gennaio 17, 2008
at 9:19 PM
anche da me un sorriso…
molto caro
mario
By: iltrenoavapore on gennaio 18, 2008
at 12:14 am
Finalmente il sole Melania ma devo stare tappata in casa perché il biscottino non sta ancora bene, da ieri antibiotico e quindi sta migliorando peró….se per caso oggi vedi il mare(che emozione) guardalo intensamente come farei io!!!
Un abbraccio buona giornata.
By: xeena on gennaio 18, 2008
at 10:21 am
la figlia di un’amica invece ci é morta due anni fa, penso che non scriverò nulla….
By: mirko on gennaio 18, 2008
at 10:58 am
ciao Mel…un sorriso…!
By: roselia on gennaio 18, 2008
at 11:12 am
ciao mel (gibson?), non so se mi ricollego …buon fine settimana!!!
By: newyorker on gennaio 18, 2008
at 1:22 PM
mel abbracciami va…
ci sentiamo presto..
è bellissmo il tuo post.
è bellissima la descrizione che hai reso a tua filgia della sua vita.ed è bellissimo che tu ricordi così bene il suo primo vero sorriso.
buon we..raffabella
By: raffabella on gennaio 18, 2008
at 2:27 PM
Buon week end…
By: Fabioletterario on gennaio 18, 2008
at 2:51 PM
Buon fine settimana e buon sole!
Dona
By: Dona on gennaio 18, 2008
at 4:05 PM
bella, questa pagina
By: laura on gennaio 18, 2008
at 7:46 PM
bella e anche positiva e serena…
By: francescaxxxx on gennaio 18, 2008
at 11:00 PM